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Disordini ortopedici del puledro

Il cavallo sportivo entra nel mondo delle competizioni molto tempo prima che la calcificazione delle cartilagini di accrescimento sia completata. Questa condizione sottopone lo scheletro, ancora fragile e non completamente maturo, a forti stress.
Il processo di conversione delle cartilagini di accrescimento in tessuto osseo inizia sin dalla nascita per quanto riguarda le ossa poste alle estremità del corpo. Impiega invece anni per completarsi in zone come quella del garretto dove ne occorrono ben quattro.
 
Squilibri nutrizionali, come gli eccessi energetici, associati agli squilibri minerali (Calcio, Fosforo, Zinco, Rame, Manganese, Iodio) e alle carenze vitaminiche (vitamina A e vitamina D) possono essere la causa scatenante o certamente un fattore aggravante dei Disordini Ortopedici dello Sviluppo (in inglese DOD: Development Orthopedic Disorders). Tra questi i più comuni sono Epifisiti, Osteocondrosi, deviazioni angolari degli arti e le cisti sub-condrali.
Questi disturbi ortopedici si possono prevenire già dal terzo mese di età intervenendo sulla dieta e con una buona integrazione per sviluppare e consolidare velocemente l’apparato muscoloscheletrico del puledro e il processo di calcificazione del tessuto osseo.
 
Le Epifisiti hanno una predisposizione genetica che interessa razze caratterizzate da un rapido accrescimento, come Quarter Horse e Purosangue Inglese. Se non adeguatamente gestite, possono complicarsi con quadri di Osteocondrosi e processi degenerativi delle cartilagini articolari. Gli accrescimenti tumultuosi espongono le trabecole ossee neoformate al rischio di insufficiente mineralizzazione, debolezza e collasso strutturale.
Calcio, Fosforo, Magnesio, Rame e Zinco accelerano la mineralizzazione delle cartilagini di accrescimento e il consolidamento delle fisi, conferendo alle stesse solidità e resistenza.
 
La pratica della restrizione alimentare – purtroppo ancora molto comune nella gestione dell’Epifisite – risulta dannosa poiché maschera le carenze minerali. Lo dimostra il fatto che alimenti di alta qualità – correttamente integrati e anche somministrati “ad libitum” – non causano la patologia. La restrizione alimentare può invece trovare una sua utilità solo nei puledri sovrappeso per ridurre l’eccessiva pressione sulle cartilagini di accrescimento.
L’accelerazione dell’ossificazione endocondrale delle cartilagini di accrescimento mediante trattamenti ormonali e la correzione degli squilibri minerali con mangimi complementari appositamente formulati cancella le lesioni dell’Epifisite senza lasciare strascichi.
 
Come per le Epifisiti, la predisposizione genica gioca un ruolo fondamentale nell’incidenza dell’Osteocondorsi che è caratterizzata da un’alterata crescita della cartilagine di accrescimento. L’ossificazione endocondrale fallisce e le sollecitazioni meccaniche causano fessurazioni della cartilagine danneggiata. La progressiva frammentazione della cartilagine fessurata porta all’osteocondrite disseccante o alla formazione di cisti nel tessuto osseo sub-condrale. Sono tipicamente colpite le articolazioni della grassella, del garretto, della spalla, del nodello, le vertebre cervicali e la testa del femore.
 
Anche l’inattività del puledro risulta dannosa: un corretto e misurato esercizio fisico è necessario sia per la corretta strutturazione dei tessuti articolari dei puledri che per mantenerne l’integrità nel tempo.
Partendo, come detto, sin dal terzo mese di età da razioni alimentari normoenergetiche, bisogna apportare un’integrazione adeguata scegliendo mangimi complementari formulati appositamente. I più completi, a base di Glucosammina Solfato, amminoacidi solforati, Vitamina C, Vitamina D 3, macro e microelementi minerali, promuovono l’osteogenesi e la corretta conformazione delle articolazioni, favoriscono la fisiologica mineralizzazione delle cartilagini di accrescimento anche durante le fasi di crescita più tumultuosa.
La Glucosammina solfato, avidamente captata dai condrociti e dai fibroblasti, entra nella biosintesi della collagene e dei proteoglicani, componenti fondamentali di tendini e cartilagine. Per questa ragione è in grado di proteggere le articolazioni dall’usura, migliorandone la funzionalità e favorendo inoltre la longevità atletica del cavallo adulto.
Calcio, Fosforo, Magnesio, Rame e Zinco accelerano la mineralizzazione delle cartilagini di accrescimento e il consolidamento delle fisi, conferendo alle stesse solidità e resistenza. Svolgono inoltre azioni sinergiche con la Glucosammina durante biosintesi del collagene.

 

I-Joint

I-joint di Acme è un mangime complementare che apporta i principali fattori di crescita e di consolidamento di tutte le strutture articolari (cartilagini, tessuto osseo, tendini, legamenti, capsula articolare). La combinazione di glucosamina solfato, aminoacidi solforati, minerali, vitamine D3 e C, in proporzioni calibrate, genera un complesso condroprotettore, condrotrofico-mineralizzante efficace nella gestione delle principali problematiche ortopediche dei puledri e dei cavalli sportivi.

Mangime complementare I-Joint